3 maggio 2012

Breve riflessione sull'antipolitica

Temo l'arrivo delle elezioni perchè ogni volta, più della precedente, mi troverò nella difficoltà di scegliere. E come sempre, da quando ne capivo poco ma ci andavo convinto e votavo DP (Democrazia Proletaria), mi troverò a dover scegliere il meno peggio.
Questa volta però sarà veramente difficile.

La rappresentanza parlamentare per come l'ho conosciuta io, che vado per i 40, dovrebbe essere finita già da un pezzo a sentire tutti ma solo da poco, in particolare con Grillo, si prospetta un'alternativa. Buona o cattiva non lo so, ma è certamente un'alternativa.

Prima doveva essere Di Pietro, almeno sulla carta, ma è sempre stato troppo di destra per me, poco incisivo e non sempre limpido nella sua gestione e posizione. Ma una volta l'ho votato ma non avevo prorio alternative.
Ho sperato in Bersani perchè mi era piaciuto abbastanza come Ministro ma ancora ieri l'ho sentito ad un congresso parlare dell'avversario (in questi mesi Grillo) e ancora non dire un cazzo di quello che intenderebbe fare se vincesse (a suo dire così sarà) le elezioni. Restano nel limbo e identificandosi copn gli "elettori indecisi", invece di provare a convincerli di qualcosa e prendendosi qualche impegno in maniera convincente.

Altra questione è quella dell'ANTIPOLITICA che non ho capito bene cosa sia ma che si identifica con Grillo e i movimenti di persone che però in questo secondo caso si uniscono più con un singolo obiettivo (tipo l'acqua bene comune o i NO TAV) e che non avranno rappresentatività di altro genere e non ci posso quindi sperare.

E allora mi viene da riflettere: ma se domani Grillo avesse la maggioranza assoluta in Parlamento e diventasse lui stesso presidente del Consiglio, quale sarebbe il rischio ad esempio per una famigila a medio reddito, per l'ambiente, la scuola, la ricerca, l'università, la sanità pubblica, la libertà di espressione, la lotta all'evasione, ecc, ecc?
Cosa andrebbe peggio rispetto a quello che c'è oggi e che si profila per i prossimi almeno due anni?

Con questo non voglio dire che sia la soluzione e io non lo voterò, perchè non mi piace come politico e per una serie di altre ragioni.

Fuori dalla retorica: Monti è un banchiere e lavora oggettivamente perle banche e la finanza e tutte le azioni di questi mesi sono lì a dimostrarlo. Quello che mi auguravo al di là di non vedere più Berlusconi tutti i gironi in televisione, non si è avverato. Capitali scudati, evasione, conflitto di interessi, RAI, scuola, privilegi alla chiesa, NIENTE DI NIENTE.

Il punto è che chi ha le capacità o anche solo la possibilità di fare qualcosa oggi, PROPONGA finalmente qualcosa, lo faccia con chiarezza: o bianco o nero e lo faccia subito e si confronti con chi la pensa come lui e non con chi non avendo un cazzo di meglio (come me) spera che un giorno lasci il grigio per una tonalità più netta. Ecco io questa volta (il prossimo anno?) non voterò qualcuno che non avrò capito quali impegni si sta assumendo.
E daje.

A presto (spero).

13 aprile 2012

Apprezzo, copio e incollo

Ho scoperto da pochi giorni una comunista che scrive e descrive bene cosa succede qua e là.
La mancanza di tempo, rapportata alla voglia di condividere alcuni miei pensieri mi porterà a rubacchiare quelli di altri, indicandone la fonte, lì dove li riterrò condivisibili.
Se qualche diretto interessato dovesse non condividere, rimuoverò il post.
Questo è il primo:



C’è un ventenne che si è candidato a sindaco di un piccolo centro pugliese, con la lista “fascismo e libertà”. Il simbolo su cui apporre la propria preferenza (in caso si sia portatori di deficit mentale) è un fascio littorio, presente anche sui manifesti affissi per propaganda elettorale, e che nonostante siano intervenuti gli organi competenti, stanno ancora là sui muri a fare bella mostra del ridicolo ossimoro.

Certo, noi che abbiamo ancora il ben dell’intelletto, sappiamo bene che l’apologia di fascismo è un reato, e che è proibito dalla Costituzione … etc, etc; ma sappiamo anche quanto poco valore possa avere la legge in un paese come il nostro, dove “scripta manent ma scolorina docet”.

Viene facile concludere la questione affibbiando al ventenne la meritata qualifica del testa di cazzo, ma purtroppo temo sia peggio di così. Vent’anni sono una vita, sono troppi per essere cancellati con un colpo di cimosa. Vent’anni di berlusconismo hanno seminato abbastanza vento, perché oggi si inizi a raccogliere la tempesta.

La responsabilità del singolo inizia ad affiorare dalla melma, a galleggiare. I mefitici effluvi della storia recente intasano le nostre narici, e per quanto ci si sia anestetizzati, abituati alla puzza, dovremmo avere il coraggio, almeno, di assumerci la responsabilità – chi la ha – di aver per troppo tempo guardato altrove, mentre scientemente la nostra cultura, più che il nostro stato, veniva demolita.

Un ventenne ha studiato la storia sotto egida morattiana, la moglie del pallone, la moglie e la cognata degli assassini della Saras, la mamma di Batman, la sindaco di Milano che non andava al Comune ma presenziava quando doveva, per gli affari suoi o dei suoi sodali. La bestia che fu  il ministro alla pubblica istruzione, che iniziò a dare la stura alla rivisitazione della storia in senso surrealistico, che avvallò la riscrittura di un testo di storia della scuola media, in cui si narrava che “i fascisti erano delle brave persone, perché essendo già ricchi non avevano bisogno di rubare.”

Giuseppe Lassandro (questo il nome del ventenne deficiente) è una testa di cazzo, ma una testa di cazzo a sua insaputa. Uno dei frutti che stiamo raccogliendo, una vittima probabilmente inconsapevole della demolizione del sistema scolastico italiano.

Noi, che veniamo da un’altra generazione, quella che la storia l’ha vissuta sulla pelle dei propri nonni o dei propri genitori, avevamo l’obbligo e il dovere morale di vigilare, affinché questo non accadesse. Molti di noi per questo si sono spesi – lo rivendico – ma evidentemente non siamo stati abbastanza. Ora possiamo perseverare o stare a guardare, in attesa di altre mietiture delle ventennali semine ormai sbocciate. In effetti, a guardar bene, stiamo già in attesa, assistendo pressoché muti o attoniti agli accadimenti degli ultimi giorni, in cui si palesano corruzione e ruberie, mafiosità e illegalità, la cancellazione dei diritti e di fatto della democrazia.

Scelgo di perseverare, con la speranza di essere utile in qualche modo al recupero delle facoltà cognitive di un povero demente, rincoglionito anzitempo dal regime berlusconista e barbaro dell’ultimo ventennio: fascismo e libertà è la sintesi dell’idiozia. Preferisco ricordarmi il fascismo così come si concluse, con la feccia appesa a testa in giù a Piazzale Loreto. È quello l’emblema della libertà che avremmo potuto vivere dopo il fascismo.

Il prossimo frutto, magari, lo coglieremo quando ci sentiremo dire che i comunisti non possono essere vegetariano, perché mangiano i bambini … e noi rideremo, perché piangere è fatica.

Rita Pani (APOLIDE) 
Rita Pani la trovate qui: http://guevina.blog.espresso.repubblica.it

1 febbraio 2012

I parchi e l'alluvione all'Infernetto

Un saluto a chi ancora passa da queste parti o a chi si affaccia per la prima volta.
Il post con cui riparto è relativo allo scempio che vivo quotidianamente affacciandomi dal balcone di casa (Roma - zona Infernetto) e al parco (dicamo così) che ho fotografato.
Copio anche la mail mandata all'assessorato all'ambiente del comune di Roma e al servizio decoro urbano.

Vorrei segnalare che ai giardinetti di Via Orazio Vecchi all'infernetto viene regolarmente depositata immondizia nei cestini per i piccoli rifiuti che creano una situazione invivibile. Pensare che ci sono anche scivoli e giochi per bambini e altri per fare esercizi.
Oltre alla pulizia immediata, in attesa che la gente diventi anche un po' più civile, forse potreste prevedere un servizio di raccolta almeno settimanale.
Il municipio mi aveva detto che avrebbero messo a bando il servizio di gestione ma nel frattempo non credo sia il caso di lasciarlo nello stato in cui è. O no?
Segnalo inoltre, e questo ancor più grave, forse, che dopo l'alluvione che ha interessato Roma e in particolar modo via orazio vecchi (c'è morta una persona in quell'occasione) le ruspe sono venute a pulire il canale di scolo presente lungo la strada riversando tutto lo schifo prelevato indovinate dove...esatto...all'interno del giardino. Ed è ancora lì che sta diventando compost, diciamo così.
Grazie per quanto potrete fare


E qui di seguito lo stato dell'arte a ieri pomeriggio.







 



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