15 giugno 2009

Quelli di sinistra

Daria Bignardi è di sinistra. Mi pare di aver capito. Forse. Sono confuso sul termine.

Fa informazione 'leggera' con interviste che trovo carine quando mi capita di vederla in televisione ma non mi è mai stata troppo simpatica. La trovo troppo 'da salotto borghese' per i miei gusti. E' solo un giudizio estremamente personale. Mi sembra un po', anche se questa è veramente inguardabile per quanto si autocelebra nell'amicizia con i personaggi importanti, ride fintamente ad ogni battuta perchè è così che si devono trattare gli ospiti illustri, Vittoria Chiabelllo.

Mi sembra un po' finta e con questo modo sempre un po' accomodante verso gli ospiti...un po' democristiana la definirei. Certo niente a che vedere con Fabio Fazio che ricordo bene nelle prime puntate di qualche anno fa del suo "che tempo che fa" quando invitava solo personaggi di rilievo, principlamente intellettuali, non politici schierati e riusciva ad essere obiettivo e anche un po' giornalista. Poi l'aumento degli ascolti, del potere che ne dervia, l'acquisto di Endemol che detiene il format da parte di Berlusconi, ma già prima di questa operazione finanziaria, lo hanno fatto diventare un programma fintamente obiettivo.
E anche la Lettizzetto (o come si scrive) sta piano piano, cadendo giù dalla torre. E' costretta a limitarsi, lancia qualche grido contro la Chiesa (che apprezzo sempre), ma i toni sono molto più remissivi.

Ma parlavo della Bignardi.
Dopo il casino dell'intervista alla Borromeo e a Vauro, (interessante l'intervista alla Borromeo fatta dal bravo Daniele Martinelli pochi giorni dopo) mai andata in onda e censurata brutalmente dal direttore di rete Marano con tutte le polemiche che hanno seguito questa azione, la buona Daria Bignardi aveva assicurato che l'intervista completa sarebbe andata in onda subito dopo le elezioni europee che si sono svolte il 6 e il 7 giugno come aveva scritto in un post sul suo blog:
"Non mi piace mai se un programma viene tagliato. E non mi è piaciuto che il programma sia stato tagliato ieri sera, ma è una decisione dell’editore e io non posso che prenderne atto, visto che siamo in par condicio e il mio programma sottostà alle norme della par condicio. Forse le norme della par condicio rivelano ogni volta la loro inadeguatezza: ma il sistema radiotelevisivo italiano ha una nota inadeguatezza. E poi sono io la responsabile di un invito di cui si poteva più accortamente prevedere che avrebbe rischiato conseguenze simili. Non mi è sembrato che i due invitati abbiano detto niente che non si dica in questi giorni in altri programmi televisivi e altri contesti pubblici. Però non c'era il contraddittorio, quindi secondo le norme della par condicio la decisione dell’azienda non è contestabile. Appena la par condicio sarà finita, l’intervista a Vauro e a Beatrice Borromeo potrà essere trasmessa integralmente, così ognuno potrà farsi la sua idea, sempre che ancora interessi. Quando la vedrete, tenete conto del fatto che mancando il contraddittorio, Berlusconi ho dovuto difenderlo io. Figuratevi come mi è venuto bene.

Insomma l'intervista non la vedremo mai e tra poco tirerà fuori una bella scusa che giustifica tutto e tutti e come credo sopratutto il suo contratto e la sua tranquillità e incoerenza.

2 commenti presenti:

slasch16 ha detto...

Oggi il marito ha dato i numeri contro Travaglio, questo e' amore.

Giò ha detto...

bè va beh...allora ditelo.
Per lui la mia descrizione sarebbe stata la stessa. Saranno una coppia felicissima. Almeno questo.

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